Guerra di mine sulla Batognica

Fin dal 1915 l'altipiano della Batognica fu occupato sia dall'esercito italiano, attestato ad oriente ed al centro dello stesso e da quello austro-ungarico nel versante occidentale. L'occupazione e la relativa contesa delle posizioni continuò incessante fine allo sfondamento del fronte dell'Isonzo da parte delle truppe degli Imperi Centrali nell'ottobre del 1917...

Contrattacchi austro-ungarici nell'inverno 1915-1916 sul fronte dell'Isonzo

Durante l'inverno 1915-1916, dopo le prime quattro battaglie dell'Isonzo che avevano portato ben pochi vantaggi all'avanzata italiana sul fronte dell'Isonzo, il Comando Supremo intendeva allargare le opere difensive lungo tutta la linea di fronte e mantenere la pressione sulle truppe austro-ungariche...

La conquista di Gorizia: piani preliminari

I piani per far cadere la testa di ponte di Gorizia risalgono al termine della quarta battaglia dell'Isonzo, terminata con una dura sconfitta per l'Esercito Italiano. E proprio dal fallimento di questa ennesima offensiva che Cadorna capì che senza la caduta di Gorizia, qualsiasi altra offensiva non si sarebbe conclusa in modo soddisfacente - o con una vittoria - per l'Esercito Italiano. Le truppe italiane dovevano quindi conquistare le colline che cingevano Gorizia per sperare in ulteriori vantaggi per il proseguio delle offensive contro le truppe dell'Austria-Ungheria...

La conquista di Gorizia: si prepara l'attacco

La morfologia del terreno sul quale avrebbe dovuto svolgersi la battaglia per l'occupazione di Gorizia era ed è particolarmente difficile. Per occupare la città gli italiani dovevano necessariamente impadronirsi delle posizioni austro-ungariche organizzate sulle colline intorno alla città. Quindi le truppe di Cadorna dovevano occupare il Monte Sabotino e le alture che da Oslavia si estendevano fino al Podgora, neutralizzando quindi i principali punti chiave del sistema difensivo organizzato dai difensori di Gorizia...

La conquista di Gorizia: schieramento di forze

Lo schieramento di forze che gli Italiani avevano messo in campo per la presa di Gorizia era notevole. Da Gorizia fino a Monfalcone erano infatti schierati e pronti ad entrare in battaglia i seguenti corpi d'Armata:

- VI c.A.(Capello) proprio di fronte alla città di Gorizia;
- XI c.A. (Cigliana) sul S. Michele/San Martino del Carso;
- XIII c.A. (Ciancio) nei dintorni di Castelnuovo [sopra Sagrado];
- VII c.A. (Tettoni) sulle alture di Monfalcone...

La conquista di Gorizia: la città cade in mano italiana

4 - 5 agosto 1916. Preludio alla VI battaglia dell'Isonzo.
Sul carso di Monfalcone le batterie dell'artiglieria italiana aprono il fuoco per sei ore consecutivamente. A metà pomeriggio parte l'assalto delle fanterie contro la "quota pelata" del Monte Cosich [sopra Selz] e le quote 121 e 85 [Monfalcone - direzione di Trieste]...

La conquista di Gorizia: situazione dopo la caduta della città

Gli austro-ungarici occupavano la nuova linea di resistenza che doveva sbarrare la strada all'ulteriore avanzata delle truppe italiane. La nuova linea era fortemente munita e si raccordava perfettamente con le posizioni tenute dalla 62a Divisione disposta a nord, da Plava fino al Monte Santo...

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