Le memorie della corrispondente di guerra Alice Schalek, tratto dal suo libro Am Isonzo, parte II...
Le memorie della corrispondente di guerra Alice Schalek, tratto dal suo libro Am Isonzo, parte III...
ra l'11 ottobre 1915 ed io mi trovavo, assieme ai miei commilitoni, in prima linea nella zona di Bosco Cappuccio. Ricordo che quel giorno cadeva di domenica. Verso le ore 16, dopo aver consumato il rancio, arrivò nella nostra trincea il comandante del plotone il quale, indicandoci un albero che si trovava nelle vicinanze, disse...
E giunse così il 23 aprile, giorno di Pasqua.
Ricordo benissimo quel giorno, perché fu uno dei più spaventosi: fu infatti
una Pasqua di terrore e di morte.
Avevo raggiunto da pochi giorni la prima linea a San Martino e mi apprestavo a trascorrere
assieme ai compagni d'armi la prima Pasqua in trincea. Quel giorno pareva destinato a passare tranquillo, nel rispetto della
grande festività cristiana. Pare infatti che in precedenza fossero stati lanciati dalle opposte trincee dei biglietti...
C'era stata poi, come ho già accennato in precedenza, la nostra offensiva del 28 giugno sul Carso e proprio questa azione aveva fatto decidere
al Comando austro-ungarico di passare senz'altro all'impiego dei gas all'alba del giorno successivo.
Era stato accertato ch il raggio di azione
deleteria dei gas si estendeva fino a 5 chilometri, mentre l'effetto letale era previsto...
Passata quella tragica giornata che tanti lutti costò al nostro Paese, finalmente dal 6 al 9 agosto 1916, dopo tanti sacrifici, si realizzò il nostro sogno con l'occupazione
del San Michele e di San Martino, azioni che contribuirono alla presa di Gorizia.
Gli austro-ungarici, circondati sulla roccaforte del San Michele resistettero per circa
tre giorni al nostro incalzare, dopodiché non rimase loro che arrendersi. La battaglia costò gravie perdite...
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