Il piede da Trincea

Il piede da trincea fu una delle infezioni, o malattie, più comuni e debilitanti che colpirono i soldati di tutti gli eserciti in guerra. L'origine di questa malattia non è da ascrivere alla Grande Guerra in quanto fu rilevata per la prima volta nell'armata napoleonica, nel 1812. Durante la ritirata dalla Russia la malattia si mostrò in tutta la sua evidenza ed il primo a studiarla fu Larrey che osservò che la malattia non era per nulla evidente nel "grande freddo" della campagna russa bensì nel momento in cui la temperatura si approssimava ai zero gradi centigradi ovvero quando si era in presenza di umidità. E qui sta il punto che accomuna perfettamente questa malattia alla Grande Guerra. Come tutti sappiamo, gli uomini erano impegnati su tutti i fronti in una guerra di trincea, statica. Quindi erano esposti a lunghi periodi durante i quali, particolarmente durante il periodo autunno-inverno, i loro piedi erano costantemente immersi nel fango e nell'acqua che riempiva le trincee grazie alle copiose precipitazioni. La bassa temperatura faceva il resto ed i piedi si gonfiavano, si arrossavano e presentavano vesciche sanguinolente. I dolori erano insopportabili e costanti fino al momento in cui i nervi sensori venivano danneggiati e resi insensibili. Da quel momento il soggetto affetto dalla malattia non riusciva più a reggersi in piedi e doveva necessariamente essere evacuato.
Il trattamento della malattia verteva sostanzialmente sulla sospensione dell'arto e alla sua esposizione vicino una leggera fonte di calore. Il tempo avrebbe poi fatto il resto tanto che, nei casi meno gravi, l'arto sarebbe ritornato normale dopo qualche settimana. Nei casi più gravi invece il decorso terapeutico si complicava, in modo particolare nei casi in cui si manifestava la cancrena; l'amputazione era d'obbligo, con tutte le conseguenze del caso. Se invece la cancrena non si presentava, la guarigione dei casi più gravi era lunga e comportava il danneggiamento perenne del nervo sensorio.
Tempo dopo il manifestarsi della malattia che decurtò di molto le truppe disponibili, vennero prese delle misure preventive per arginare il "fenomeno". Si adottarono delle calzature rivestite di gomma o di cuoio ingrassato costantemente, in modo da evitare infiltrazioni d'acqua. Si riuscì a limitare la diffusione del "piede da trincea" ma oggettivamente era impossibile eliminare la malattia. Molto spesso i fanti non si ricordavano delle misure di prevenzione consigliate, c'era sempre troppo da fare oppure la pigrizia o meglio il desiderio di avere il "piede da trincea" era così forte che molto probabilmente i soldati evitavano la prevenzione. Il "piede da trincea" obbligava il loro allontanamento dalla zona di guerra...
Le immagini qui sotto mostrano due casi di "piede da trincea". La prima foto riguarda un caso di cancrena e relativa amputazione delle dita; la seconda foto mostra un caso considerato ancora guaribile.

piede da trincea piede da trincea

Ritorna all'elenco dei documenti