Dott. Primo Dondero, ufficiale medico sul fronte del Monte Sabotino

...La nostra artiglieria da campagna fulmina le posizioni nemiche, l' austriaca controbatte. La sezione di sanità, alloggiata nel castello dei Comar [...] sta allacciando vasi ad un caporale a cui una granata ha asportato gli arti inferiori; una cantina del castello è stata trasformata in sala d' operazioni. Alle 20 il gen. Vespigni mi fa chiamare; deve scendere nella valle che conduce al Sabotino e vuole ch' io l' accompagni... lungo la mulattiera incontriamo feriti portati in barelle o sorretti da portaferiti. Verso Podzenica, in una casa diroccata, troviamo il cap. Massoleni del 34° ferito al capo, ad un polmone e ad una coscia; qui pure giunge il cap. Ferraglia, ferito da una scheggia di granata alla gamba destra; verso Podsabotino, altri feriti. Le notizie sono gravi: abbiamo molti morti, gli Austriaci sono ben riparati, in trincee di cemento armato...
Quisca 28 maggio - Ci svegliano all' alba alcuni shrapnells e granate che sibilano nell' aria. Alle 8 passano feriti di ieri che hanno, sperduti, pernottato nei boschi... Comincia il solito duello di artiglierie: le nostre da campagna battono le trincee del Sabotino, il nemico spara a fuoco incrociato da M. Santo e da Gorizia. Si dice con più insistenza che esso abbia trincee blindate, a tre ordini, parallele e comunicanti fra loro... Giù alla sezione di sanità, molti feriti, fra cui due miei compagni di scuola [...] mi raccontano con occhi smarriti ciò che hanno visto. Arriva in barella il cap. Lertola del 34° ed un sergente, crivellati da shrapnells.
Quisca 29 maggio -Sono sceso alla sezione alle 5: si dorme male sulla paglia. Nella notte sono giunti quaranta feriti, di cui alcuni frati. I due chirurghi [...] sono instancabili, non so quando riposino, continuano ad arrivare feriti, portano notizie gravi. Il 34° è stato fortemente provato: parecchi ufficiali sono caduti e molti soldati. E' arrivata nella notte artiglieria pesante e sta piazzandosi per battere il Sabotino. Ho visitato il castello dei Comar, saccheggiato dai soldati. Cattaneo ( uno dei chirurghi) parte con un' ambulanza a cavalli e si porta sotto il monte a raccogliere feriti radunati, nella notte, in un casolare. Arriva alle 20 con il suo carico dolorante e racconta che nella notte il 34 ha nuovamente attaccato valorosamente alla baionetta, conquistando tre linee di trincee; verso la vetta è stato accolto da un nutrito tiro di artiglieria e, per le forti perdite, ha dovuto ripiegare.
Quisca 30 maggio - Stanotte fummo bersaglio di un ininterrotto cannoneggiare, sotto una pioggia torrenziale, con grandine. Hanno portato il cap. Bossi Camillo di Tortona, del 34°, ucciso sul Sabotino. Viene dato ordine di rafforzare le trincee, sotto la pioggia dirotta: poveri soldati! Sono le 5 e passano a frotte gli abitanti vicino al fronte: sono donne, fanciulli, vecchi; piangono, trascinano qualche mucca, è gente povera, in male arnese, inzuppata. Un vecchio porta un sacco pieno di cenci; un bambino a piedi scalzi, rosicchiando un pezzo di pane, piagnucola trotterellando dietro la madre che ha in collo un neonato. La sera comincia la solita sinfonia di shrapnells che miagolano e scoppiano alti sulle nostre trincee, sfioccando bambagia nel cielo plumbeo...
Quisca 3 giugno - Nella notte due sentinelle del III° batt. del 33° sono state trovate strozzate. Stamattina l' artiglieria fa sul serio; ogni giorno aumenta il numero dei pezzi; è difficile scoprirla. Ieri sera un nostro ufficiale con due carabinieri, è partito per individuare una batteria che ci disturba nei rifornimenti: torna un solo carabiniere, ferito, e non sa riferire nulla. Alle 4 arrivano parecchi feriti da S. Floriano. Le batterie del Monte Kuk battono le nostre truppe alle spalle. Tra i feriti c'è il figlio del gen. Vespignani, tenente del 2° genio zappatori. Sull' imbrunire un altro eroe sale al camposanto: è il figlio del gen. Frugoni, caduto il 28 all'attacco del Sabotino: era del 43°.
Quisca 4 giugno - Sveglia alle 3.30 per la visita medica. Alle 7 inizia un nuovo attacco a Podsabotino, da parte del 34° e 43°; una comp. del 34° è partita nella notte da Quisca con una di bersaglieri. I nostri battaglioni II° e III°, che sono verso S. Floriano, iniziano un'avanzata a scopo dimostrativo. Il I° batt. è pronto ad avanzare come riserva su S. Floriano. Le artiglierie nemiche sparano come forsennate. Giunge notizia che il nostro II° batt. è sceso al di là di S. Floriano. finalmente alle 17 si parte! A scaglioni la 3° e 4° comp., io seguo con i miei portaferiti, con la carretta carica dei cofani; il maggiore mi ha dato il cavallo assegnatomi. Le compagnie si appostano nelle trincee sotto S. Floriano. Sistemo il posto di medicazione fra Hum e Napani, in una osteria abbandonata.
Hum 5 giugno - Nella mattinata le artiglierie intensificano il loro linguaggio e il più bel cielo terso ci manda giù i rombi di aeroplani nostri che falcheggiano sopra il Sabotino, il Santo, il Vodice, il Kuk alla ricerca delle batterie nemiche. La mensa del comando di batt. è su a Napani in un gruppo di case di fronte al Sabotino; gli Austriaci ci hanno visti qui ed alle 10 con una grandine di shrapnells e granate, ci fanno sloggiare... Ritorno a Hum ed il mio attendente mi comunica che mi debbo portare al comando di regg. su a S. Floriano con tutti i portaferiti. S. Floriano è sotto una tempesta di bombe: ci sono feriti nelle cantine del castello. Gli Austriaci hanno visto le nostre truppe e le battono con tiri precisi, alle nostre spalle; grida, scoppi, miagolii, che scena, che inferno! Faccio portare tutti i medicati nelle sale del castello: fra di essi due dei miei ufficiali... Intanto fuori si è scatenato e infuria un duello di artiglieria; le nostre batterie piazzate nel cortile del castello e nelle insenature del colle di S. Floriano rispondono con rabbiose raffiche subito seguire dall' ululo e dallo scoppio dei proiettili nemici. Gemono i feriti, chiedono soccorso, invocano Dio, Maria Santissima, i Santi, i loro cari... Tutti gli altri posti di medicazione sono pure affollatissimi: le ambulanze continuano a sgombrare i feriti verso Quisca e anche su di esse sparano gli Austriaci. Alle 18 cessa il tiro nemico e così m'è dato sgombrare dai feriti le sale del castello: questo è dei conti Formentini ed è antichissimo. I conti, intedeschiti fino al midollo delle ossa, odiano il nostro paese e combattono nell' esercito austriaco. Con il favore delle tenebre i morti delle trincee vengono trasportati su al cimitero: sono venti, di cui due sergenti maggiori. All' infermeria di Hum trovo un soldato del II° batt., ferito durante l' avanzata verso l' Isonzo. Racconta che, poco prima dell' alba il battaglione ha potuto, non visto, trincerarsi a breve distanza dal nemico; i nostri hanno attaccato varie volte alla baionetta; dice di aver fatti prigionieri, con la sua pattuglia, quattro soldati austriaci che nel buio della notte sparavano contro di loro quasi a bruciapelo; ricorda nostri soldati di vedetta strozzati ed aggiunge che l' omicida era vestito da prete. Una giornata triste, qual doloroso bilancio, povero 33°! L' errore che fu causa di tanto lutto rimarrà nelle pagine della tua storia. (probabilmente la nostra artiglieria ha colpito alle spalle la nostra fanteria).
Hum 6 giugno -Gli Austriaci all' alba riprendono il solito programma... nella notte ci sono stati forti attacchi al Sabotino e verso Oslavia: intensa fucileria e un ininterrotto gracchiare e crepitare di mitragliatrici... Perdite di ieri 159 feriti, 4 morti del I° batt. e 20 del III° batt.
Hum 7 giugno - Stamattina la nostra artiglieria ricama le trincee del Sabotino e le butta per aria. Su a S. Floriano abbiamo una trentina di muli morti e parecchi feriti... Alle 18 mi reco a cena al comando di batt. a S. Floriano; il comando è alloggiato in una casetta nascosta sotto il castello: siamo a tavola, giunge di corsa un sergente ad avvisare che una pattuglia austriaca avanza nel bosco; gli ufficiali si precipitano nelle trincee...
Hum 8 giugno - ...Ieri gli Austriaci hanno bombardato Quisca... Corre voce che si effettui un' avanzata su tutta la fronte. Ho ricevuto l' ordine di tenermi pronto con i miei uomini per partire. Sono morti 4 artiglieri del 26° in seguito ad un incidente capitato all' otturatore del pezzo. Pare che la nostra artiglieria abbia colpito alle spalle, ancora, i nostri del 34°, sul Sabotino... All' una di notte dobbiamo condurre via due feriti, ed un terzo, del 73°, muore durante il viaggio a Quisca. Alle 2 comincia un fuoco nutrito di fucileria e mitragliatrici: si avanza sul Sabotino e verso l'Isonzo. Nella notte quando oramai le posizioni nemiche erano state rafforzate, viene gettato un ponte a Plava che è però subito distrutto dalle artiglierie nemiche.
14 giugno - Alle 4 ricevo l' ordine di spostarmi più verso Oslavia. "Avanti, in fila indiana, ragazzi!". Giù, verso i piedi del Sabotino, la carretta, i muli, il cavallo, in silenzio, per le stradette calanti a valle. Mi ritiro e nascondo in una casa antica semidistrutta, con la mia carovana. Poco distanti, le trincee corrono a qualche centinaio di metri da quelle nemiche; ai nostri soldati arrivano le nenie che cantano, sul tramonto, gli Austriaci. Questi di quando in quando gridano: "Venite fuori, porchi italiani!" ... Qualcuno dei nostri buoni piemontesi risponde con una ... pernacchia. Nel pomeriggio acqua a catinelle.
15 giugno - Stanotte s'è scatenato un temporale... pioggia scrosciante ed un ululare continuo del vento. Mi alzo e scendo... per la visita... chissà che notte in trincea, sotto l' ira degli elementi! poveri soldati, sono veramente malati!... Oggi intenso cannoneggiamento... una tempesta di granate da 75 e 305... A S. Floriano il castello è stato ieri sgombrato in quanto è battuto dall' alba al tramonto in cerca delle nostre batterie.
16 giugno - ...estenuante duello delle artiglierie; proiettili da 305 passano pesanti e si direbbe lenti, con il loro caratteristico fruscio catarroso e a ondate...Il soldato Massa, come aveva coraggiosamente fatto la notte precedente, cerca di uscire per afferrare il suo secondo prigioniero; è promosso caporale ed è raggiante. La sera uno shrapnell sorprende due nostri soldati: un caporale colpito al capo con lesione della massa cerebrale; un altro al braccio: ferita intelligente questa! Gli Austriaci conoscono l' ora del rancio: spiano le corves e sparano!
22 giugno - ...La sera ordine di avanzata. Sul crepuscolo scivolo, protetto dal folto dei boschi e dai vigneti, con i miei uomini, giù in valle, contro il Sabotino. Il maggiore Mocenigo dà l' ordine di fare trinceramenti, camminamenti comunicanti, coperti, e porre linee di reticolati a pochi passi dal nemico... "E' un' impresa ardua, audace... impossibile", mi dice; mi affida tre indirizzi e, mentre scrive, gli scappano giù due grosse lacrime; certamente gli sono passati davanti agli occhi, in una fugace apparizione, la moglie, la figlia, la madre; mi consegna il biglietto dicendomi:
"Forse Lei Dottore, potrà salvarsi...".
"Dove va Signor Maggiore?".
"Alle prime linee, dove si lavora...; alle prime fucilate salirò sul poggio; assisterò allo sbaraglio, al macello dei miei ufficiali e dei miei soldati... Lei Dottore rimanga...".
e scompare giù per la china, nel fitto e nel buio.
Dio lo protegga e protegga tutti i nostri soldati!
[...] Alto si erge e nero si profila, attento e minaccioso, il Sabotino!
23 giugno - I miei uomini dormono sotto le botti e nelle botti; io pure in cantina, sdraiato vicino ad essi, sveglio, a nervi tesi, come una vedetta. Ho fatto issare i segni della Croce Rossa su due pilastri del cancello... nella speranza che gli Austriaci rispettino il posto dei feriti. Alle 10 giunge l' ordine di avanzata: il 34° svolgerà un' azione dimostrativa alla nostra sinistra, l'artiglieria aprirà un fuoco vivissimo. Alle 14 il 34° è già avanzato mentre la nostra 1a e 2a compagnia scivolano innanzi... Che sinfonia! Sabotino, M. Santo. Kuk e Gorizia concentrano qui tutti i loro tiri. Arrivano i primi feriti, fra i quali il sottot. Carlo Ferrero di Mondovì: quattro ferite da pallette di shrapnell, una di queste gli si è ficcata nei muscoli del collo. Una semplice disinfezione locale, una piccola incisione ed estraggo il proiettile, mentre egli piange e bacia convulso una medaglietta... Ecco altri portaferiti con un morto avvolto in un telo: il poveretto... è ridotto ad un ammasso di cenci e di carne... "Ragazzi, su, coraggio, toglietegli ogni cosa, ogni oggetto, ogni ricordo, che manderemo ai suoi". Continuano ad affluire barelle e feriti... nessuno si lamenta, nessuno piange. Poveri miei fanti! Vi ho lasciati da breve tempo... eravate così ragazzoni ingenui e pieni di baldanza... ora tornate da me grondanti di sangue, laceri, febbricitanti, barcollanti... supini sulle barelle, coperti dalle occhiaie incavate nei visi pallidi e sparuti, come se una lunga tragedia, una lunga estenuante febbre vi avesse consumati... sospirate, scrutando nel vuoto un nome che è di persona lontana che prega per voi e non sa che la vita vi sfugge. Si, guardatemi, cercatemi, ditemi, miei cari fanti, son qui per voi, con voi.
Il Sabotino, con le sue piccole artiglierie, ci prende d' infilata. Un ferito è grave, ha un proiettile all' addome... feriti affluiscono da ogni parte, nel cortile... [...]. Mando tutti i portaferiti... alle 15 sul Sabotino, il 34° attacca con una furiosa fucileria... Da ambedue le parti è un uragano di proiettili. Il Sabotino è avvolto in un fumo denso: dev' essere una fornace... l' attacco si intensifica... una grandine di pallette si abbatte sul mio posto di medicazione... i nostri avanzano fin sotto le trincee nemiche. E' un ininterrotto arrivo di feriti, i più leggeri da soli, i più gravi sorretti, portati. E' una commovente gara di pietà fiorita e di amore fra fratelli della stessa grande famiglia, della stessa Patria! [...] Alle 16 arriva un ciclista: un ordine del maggiore che mi scrive che il battaglione avanza e quindi avanzi anch' io con tutto il materiale. Pochi minuti di preparazione, qualche disposizione ai due portaferiti che restano a custodire dei feriti gravi, da sgombrare sulla sera, e poi via! ... Le pallottole ci fischiano sul capo, sibilano, fanno rumori di certi mosconi velocissimi, rumori metallici come quando vibra un diapason..., in un punto allo scoperto, sulla strada, ci coglie un' altra scarica... non so se una pietra o una spoletta di rimbalzo mi colpisce in pieno petto e mi rovescia in un fosso, Vitali, vicino a me mi aiuta a rialzarmi... Protetti da un costone eccoci finalmente ad un gruppo di case...; abbandonato in un fossato, un soldato morto. Gli uomini dello Stato Maggiore mi gridano: "Qua, qua, sig. Tenente". In pochi minuti i miei sono pronti, ogni cosa a posto, materiale sanitario, sedie, panche, un tavolo sotto il portico... qualche pallottola arriva sibilando e batte contro la casa; siamo a pochi passi dal nemico... Capitano feriti leggeri, colpiti alle braccia, al capo, ai piedi; chi può va da solo al posto di soccorso. Non mancano i gravi. In ben pochi minuti il raduno s'è fatto numeroso... metto i gravi al riparo della casa, allineandoli a terra: Un ferito ad un braccio ha una spoletta... conficcata nell' osso in frantumi; ci sono alcuni con forti emorragie. I miei mettono lacci improvvisati: cinghie, corde. Un ferito a un braccio piange, è un fratturato [...]. Sul posto di medicazione una pioggia scrosciante di proiettili; un cecchino poi, e non si può sapere da che parte ci spii, spara, spara, su di noi, sui nostri feriti. Dopo un'ora, un'ordine, è del maggiore. Egli vuole che ci si ritiri subito, perchè il battaglione ripiega e gli Austriaci avanzano al contrattacco.
...In silenzio la mesta carovana s' incammina per il ritorno. Il battaglione in parte ha già ripiegato in giù verso il vallone. Davanti a noi si combatte ancora... Io porto a spalle un tenente ferito. Nella comitiva non si ode che la mia voce, i miei ordini, i miei incoraggiamenti e qualche sommesso lamento di feriti. Al posto di medicazione, al casone, centinaia di feriti attendono... [...] e sempre feriti gravi. Si lavora, si lavora con le braccia, con la mente, con il cuore... giunge triste la sera, fra invocazioni e gemiti... Si lavora alla tenue luce di una lampada: non si possono accendere lumi... Un cadavere ci viene portato religiosamente in un telo-tenda; lo scopro: è Basso, l' aiutante maggiore! Amico caro, valoroso e buono, soldato nell'anima! Una granata, coltolo in pieno, l' ha strappato in aria e poi lanciato bocconi al suolo in un ammasso sanguinolento e terroso...
25 giugno - Lo sgombero dei feriti ebbe termine alle 6. Prima dell' alba un battaglione del 34° è sceso da Podsabotino per occupare parte delle nostre trincee; due nostre compagnie, la 3° e 4°, sono di rincalzo. Alle 10 giungono i primi feriti del 34°; il Sabotino non dà tregua. Il ten. medico Capugi del 34° mi dà il cambio perchè il maggiore ha detto che dobbiamo ripulirci e riposare almeno una notte: chissà quale impressione avrò fatto a quel buon uomo appena mi rivide nel casone! [...] Là mi corico sulla mia coperta di lana stesa sul pavimento; ho sonno e forse anche appetito: non ricordo da quando ho ingoiato un pezzo di pane. Dopo un paio d'ore Vitali si precipita a consegnarmi un ordine del maggiore: "Venga subito, bisogna che Lei vada alle trincee a raccogliere i feriti ed i morti; gli Austriaci hanno alzata la bandiera della Croce Rossa". [...] Un maggiore austriaco, in perfetto italiano, ci fa rilevare che potrebbe fare prigionieri sia i soldati accorsi a cercare i loro compagni ed i loro ufficiali, sia noi, benchè disarmati, anche se forniti di bracciali, giacchè con mostrine del reggimento al posto di quelle della Sanità Militare; loda il valore dei nostri soldati e l' inutile sacrificio degli ufficiali; sino alle 5 ci permetterà di raccogliere e trasportare nelle retrovie i nostri caduti disseminati a pochi passi dai loro trinceramenti e fra le due fila dei reticolati. Gli Austriaci avevano già seppellito il cap. Fino, il sottoten. Manzoni ed il cap. mag. Taverna. I nostri portaferiti hanno trovato ferito, nascosto in un fossato, il cap. Gravina della 2° compagni; ma ecco si fanno avanti ufficiali austriaci e se lo portano via colla nostra barella al di là delle loro trincee; povero capitano! (E' stato riferito poi che un anno dopo è ritornato in Italia con una coscia e una gamba in meno). [...].
26 giugno - Nel mattino si dà una mano ad una scrupolosa disinfezione delle cantine, della stalla, di tutti gli angoli, dove furono adagiati i morti; c'è nell'aria un odore opprimente di sangue e di cadavere... Qualche ora di lavoro ed ecco un pò d'aria sana, si respira meglio... Alla nostra mensa oggi c'è anche il tenente Bertini, comandante d' una sezione di mitragliatrici, ed il ten. medico Capugi, entrambi del 34°...
28 giugno - Alle dieci una circolare riservata del comando di brigata, in cui si ordina alla brigata Napoli un nuovo attacco al Sabotino; le brigate Livorno e Lombardia dovranno essere pronte ad avanzare... L'ala sinistra della Livorno dovrà aiutare l' azione: il 34° fanteria farà azione dimostrativa... La sua colonna destra, comandata dal col. Filipponi, terrà come obiettivo la chiesetta di Oslavia; il battaglione Mocenigo del 33° servirà di collegamento fra quelli di Borsari e Filipponi, tenendosi nel fondo valle... Alle 14 faccio legare un soldato del 34° per insubordinazione grave, denunciandolo al comando...
30 giugno - Il nostro attacco della notte viene sventato: crepita la fucileria sul Sabotino... Dal mio osservatorio... posso scorgere i trinceramenti nemici e in tutte le direzioni: una fitta rete di camminamenti coperti e reticolati alti e bassi; quante insidie ci attendono! Bocche di lupo, bombe ai reticolati, mine, gas asfissianti... Alle 12 la brigata Napoli inizia l' attacco; vedo i soldati chini muoversi, a gruppi, sopra una stradetta che sale da Podsabotino, mentre pattuglie ordinate e scaglionate strisciano sulla cresta. I soldati si seguono per la copertina bianca dello zaino che ha il compito di farli riconoscere dalla nostra artiglieria... Incomincia a piovere, in breve acqua a dirotto... L' azione di attacco si indebolisce... Numerosi gli affetti da gastro-enterite causata dalle piogge, dall' umidità e dal vitto; forme anche nervose.
1 luglio - Ieri pioggia, vento, ammalati, duelli di artiglierie. Alle 21 allarme con intenso fuoco di fucileria sul Sabotino... razzi e proiettori scrutano il terreno. L'allarme si estende... Nel cortile fischiano le pallottole e rabbiose sbattono sui muri rischiarati dai riflettori... All' 1 nuovo allarme: qualche pattuglia nemica... "Preparatevi", grida il maggiore all' improvviso... e ritorna ratto alle trincee. La fucileria infuria. I nostri rispondono e così il 34° sul Sabotino, ma fiaccamente, per non scoprire le posizioni... Dal fuoco di fucileria ci si accorge che le pattuglie nemiche battono in ritirata. Alle 2 un nuovo attacco che ha fine all' alba. E' morto il ten. Curti del 34°, colpito da una pallottola al capo.
2 luglio - Il battaglione si è ritirato tutto nel bosco, io debbo trasferire il posto di medicazione su, verso S. Floriano... Le case sono quasi tutte demolite... ne trovo una in prossimità della strada che scende verso Oslavia; qualche granata ne ha già provato il tetto e il pavimento. Abbiamo attorno amici poco desiderabili... una batteria da campagna...
4 luglio - Ieri e nella nottata attacchi e contrattacchi di pattuglie e artiglierie; granate che sibilano e scoppiano vicine, shrapnells, feriti... Oggi è domenica; gli Austriaci difficilmente sparano; fanno riposo. I nostri invece continuano a molestarli battendo il ponte di Osteria sull' Isonzo...
Hum 5 luglio - [...] trentamila uomini attaccheranno le alture del Peuma e del Podgora, con due divisioni. [...] Il mio posto di medicazione deve di nuovo scendere nel vallone. Durante la giornata il Sabotino è battuto dalle artiglierie, che fulminano ridotte, trincee e reticolati, tutto buttando in aria.

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