E' il diario di un soldato dell'Impero rinvenuto a Gorizia il cui autore non è noto.
Probabilmente si tratta degli scritti di un ufficiale del 87° IR, 4° battaglione. Sicuramente
non era un soldato austriaco, dal momento che lo scritto presentava notevoli errori grammaticali.
Si crede invece che l'autore fosse di nazionalità slovacca, come lui stesso dichiara in una delle
pagine del suo diario. Tratto da Prima di Caporetto. Decima e undicesima battaglia dell'Isonzo. Leg GO
“… Faremo niente anche in seguito. E’ impossibile tener fronte ai Deport Italiani coi nostri tubi
da conduttura fuori uso. Che cosa sono questi cannoni Deport? Non ne ho la minima idea: ma devono
essere qualche cosa di terribile. W’ ben vero che abbiamo qualche pezzo da 305 ma tutto il resto
si riduce a delle macchine da far rumore.
14 luglio – Il Generale Cambronne ha legato il suo nome alla storia perché ha gridato “merde” in
faccia al nemico; io che ci vivo in mezza da due mesi, devo diventare per lo meno un Semidio.
15 luglio – Gli italiani cantano nei riposi. Per darsi coraggio o perché si sentono coristi da
operette anche in faccia alla morte?
18 luglio – Ho dormito per due giorni. Fa bene essere rilevati per un po’. Si dice che Heine si
sia ucciso. Pare sia impazzito dalla paura. Lo si seppellirà oggi. Sarà sepolto nel crovecia che
si sarà suicidato (Heine).
I tedeschi hanno un solo vero, un solo grande poeta, Heine, e non lo vogliono riconoscere. Goethe:
Goethe: verissimo. Goethe era un tedesco ma appunto per ciò non era un poeta. E vabene. Si dice
che era anche un filosofo. Grazie tanto. Perchè ha messo in rima le più grandi balordaggini è un poeta, perché non si comprende ciò che ha poetato, un filosofo.
C’è più poesia in una stanza del “Piccolo testamento” di Francois Vilson che in tutto il Faust –
Dove mi ha portato il povero Heine. Povero amico; sei stato però un asino. Non avresti potuto
aspettare una scheggia di granata? Oggi grandina. Incredibile quanto sparano oggi gl’Italiani.
Credo che i capelli diventeranno bianchi a quelli che stanno in trincea.
20 luglio – Anniversario di Lissa. Me ne infischio. Messa da campo – “Potter balte” – Wacht – am –
Keim – Discorsi patriottici.
Il cappellano militare ha detto oggi tante messe che deve essere mezzo ubriaco di sangue di Cristo.
Banchetto. Discorsi. Spumante evviva.
Il sig. Maggiore si è ubriacato come una troia, ed ha vomitato come uno studente.
Qualche cosa di stupendo il patriottismo! E poi mi si strapazza perché non sono un patriota.
Pardon – Sono nato Slovacco, ho passato gli anni dell’infanzia a Vienna, la prima adolescenza in
Boemia, due anni a Budapest, tre in Isvizzera, poi a Parigi… e poi un povero diavolo dovrebbe
sapere ciò che veramente è col essere per giunta un patriota Austriaco.
21 luglio – Non è decente ciò che fanno gli Italiani. Non si è più sicuri in nessun posto. Il
diavolo se li porti!
Oggi il Maggiore si è congratulato con me. La bocca gli puzza come il … contrario.
Io mi dovrei essere comportato splendidamente di fronte al nemico. Avrò una medaglia per il mio c
oraggio – ma chi dice che io ho del coraggio è un asino e non capisce niente giacchè non è lo
stesso avere coraggio e non aver paura. Io non ho paura. E’ quindi una qualità negativa.
Ma sarebbe pretendere troppo da un Maggiore, volere che sia un psicologo; è abbastanza che egli
sia un “enologo”.
Di sera sono stato dalla Mariutta, 17 anni, e già un ciuffo di peli fra le poppe.
22 luglio – Questa sera devo rilevare gli Honved del 17°. Ricevo rinfrorzi.
Si dice che di nuovo ci è andata malissimo. Gli italiani avrebbero fatto prigioniero un numero
enorme di Honved. Con questo fuoco di artiglieria!
23 luglio – Porca di vita questa. Invece che a mezzogiorno o raggiunto la trincea alle 4.30
Io credo che il caporale volontario di un anno è Italiano. Voleva farmi sbagliare strada. Una
brava persona e colta. Si dice che se non fosse Italiano sarebbe già Alfiere. Mi sorprendererbbe
se non fosse così!
Salve o mia Austria! Gli Honved erano già impazienti, me lo immagino di leggieri.
Non è un giuoco resistere per tre giorni sotto il fuoco terribile degli Italiani!
Sono dei gran signori quei bei tipi e fanno sreco di munizioni. Succederà loro come ai Francesi.
Veramente questa è una cosa che riguarda piuttosto loro, ed io ho i miei pensieri coi quali rompermi
il capo. Se mi fa piacere.
Umanamente incredibile ciò che succede qua: teste – zaini – gambe – zolle di terra – visceri,
tutto vola in aria. E’ un frastuono come se il mondo volesse ritornare al caos. I miei soldati
sono come stupiditi e pallidi dal terrore.
Non basta che i porcaccioni che abbiamo rilevato ci abbiano lasciato indietro i loro morti
puzzolenti, anche la maggior parte dei miei è già fatta a brani dalle scheggie.
Se vale la pena di ridursi in tale stato per questi quattro sassi pidocchiosi del carso.
24 luglio – Notte terribile. Vorrei essere già morto. O non ci farà unscire mai più da questa fossa,
o ci si estrarrà pazzi.
Penso ai pittori di battaglia e alla poesia del campo di battaglia? Vorrei conoscere il poeta
capace di mettere in belle rime, questi ventri squarciati, questi brandelli di carni, questi torsi
troncati e le chiazze di sangue e i brani di cervello.
Ho avuto comunicazione che un intero battaglioni di Honved si è arreso, e che il tiro degli Italiani
ha prodotto gravissimi danni anche all’artiglieria.
Stiamo freschi. Ore tragiche. Eppure bisogna che rida. Non ne posso fare a meno.
Una scheggia di granata ha asportato i genitali al mio attendente. Eppure il mondo è così vasto… no,
proprio lì doveva fare centro la granata italiana. Povero Znunke! E’ certo che tu non andrai in giro
a far vedere la tua ferita gloriosa, specialmente non la mostrerai alle belle del villaggio.
25 luglio – Ore infernali. Eppure la stanchezza mi aveva conciliato il sonno. Mi sveglio che era
di giorno. Ma non fui destato dal rombo del cannone. Sentii sulla guancia qualche cosa di caldo
che scendeva verso la bocca e mi penetrò nella bocca. Dio del cielo. Erano brani di cervello di
un caporale che giaceva vicino a me col cranio scoperchiato. Dio! Dio! Mi libererai mai da questa
orribile impressione?
26 luglio – Ci hanno rilevati. La è finita con me. Mi sento completamente demoralizzato. Anche i miei
uomini sono istupiditi del tutto. Con gli occhi sbarrati e tremono come fili di erba. Ieri nel
pomeriggio ne lasciai andare alcuni. Probabilmente li avranno fucilati.
29 luglio – Ho dormito per tre giorni. Mi sento meglio. Di notte ritorneremo in trincea.
Non è a dire quanto puzzino i morti – da non poter resistere. Si apre la bocca per mangiare un
boccone e si inghiotta puzzo concentrato di cadaveri. Accanto a me cìè un torso strappato col
fegato nero, chiazzato di verde, messo a nudo. Brulica di vermi e le mosche passeggiano dal
fegato al mio viso.
Ripugnante! Io vorrei portare qua dentro una madre che abbia un figlio in guerra. Io credo che
in capo ad una settimana non ci sarebbe più né imperatori, né Re, né generali.
Se le poverette, la a casa credono che i feriti vengano curati ed i morti seppelliti con la croce
ed il nome. Già così si vedono nelle figure della “Leipziger” disegnate nello studio. Ci si
suiciderebbe se non si fosse già del tutto ottusi e indifferenti. Vivere in mezzo a questa putredine
ed a questo orrore.
Ed il brano di cervella in bocca! Dio! … Se ci penso mi par d’impazzire! Niente rancio, niente
acqua, e nella notte si sente il concerto dei rospi e delle rane. Ciò inasprisce ancor più la sete.
30 luglio – Se un Dio vedesse dall’alto questi solchi puzzolenti e stillante sangue, potrebbe
credere che madre natura ha il mestruo!!
2 agosto – Il tenente medico dice che non è cosa da prendersi alla leggera.
Ritornerà da me col maggiore medico: io mi sento tanto male. Dicono che vaneggio tutte le notti. Il
cibo mi fa nausea, ho sempre in bocca sapore di cervello.
3 agosto – Mi manderà in licenza per quattro settimane. Ciò mi riesce gradito più di ogni medaglia.
Oggi vado con Fucks e Holmar a Nabresina, da una ragazza.
Il nostro battaglione ha perduto sin’ora 603 uomini, cioè 370 fra morti e feriti e 333 dispersi.
Si trova di rado un’armonia di linee come nella Gilda. Una deliziosa fusione di linee e nessuna
esagerazione né dei fianchi, né nel seno. E’ una schiena! Straordinaria. La Venere giacente del
Velasquez non è più bella. Per quanto io preferisca le membra sode e rotonde della “svestita” di Gaia.
Ho mal di capo. Il Re Fosco era troppo forte. Ci si accorge troppo tardi.
5 agosto – Non ricordo la giornata di ieri. Ho mal di capo da impazzire. E’ una nausea del cibo.
Se qualcuno mi presentasse un piatto di cerello all’uovo, e mi presentasse la più bella donna di
tutti i tempi qualora io ne mangiassi, sia Elena, Eleonora di Poisson o Madame Recanier, io volgerei
la testa dal piatto. Ho sempre in bocca gusto di cervello umano.
E’ triste Mefistofele diventa sentimentale e non può ridere neppure di se stesso.
Ore 3.30, visita del maggiore medico. Stasera una iniezione di morfina.
Altri 13 prigionieri italiani. E’ sciocco ciò che si fa con loro. Si portano di qua e di là e
sono sempre gli stessi. Io credo che siano quelli che abbiamo veduto 10 giorni fa.
6 agosto – Oggi ho visto per la prima volta soldati della Landsturm con fucile Wender. Credevo
di scoppiare dalle risa! E la baionetta che vi era applicata! E’ vero che gl’Italiani sono ancora
alle lance, ma l’antico non è ridicolo, il fuori mode si. Nessuno riderebbe davanti ad un
cavaliere in armatura; di un buon borghese in frack e pantaloni quadrettati, riderebbe tutti
anche i morti.
Coi fucili Wender si spara, poi si prega il nemico che per l’amor di Dio no nsi muova, poi si
ricarica, si spara e così via.
Gravi perdite nel treno. Gl’Italiani sparano senza posa. Oggi ho chiesto di Kerù. E’ considerato
disperso, ma lo si ritiene morto. Peccato! Un Ufficiale valoroso, un uomo di cuore. Non si sarebbe
detto che era un Ungherese e per giunta un Ufficiale di carriera.
Pace alle sue ceneri.
Per mare la ci va splendidamente. Un sottomarino ha silrato ed affondata la drenaghauth Conte di
Cavour, così la trinità italiana si ritrova unita ancora una volta, ma in fondo al mare: Re d’Italia,
Garibaldi e Conte di Cavour.
Varsavia caduta. Lublino presa.
Banchetto alle ore 8.30. non ci vado.
Il cantiere di Monfalcone in fiamme. Meravigliosa scena di guerra! Pare che gl’Italiani sgombreranno
le loro posizioni.
Fucks dice che allo stato maggiore corre voce preparano delle trincee per coprire la ritirata.
Nell’ordine del giorno firmato dall’Arciduca Giuseppe, è detto che un altro aeroplano nemico è
stato costretto ad atterrare nelle nostre posizioni. Forse che urtò contro le sue corna… Voglio
farmi raccontare d Holm la storia dello schiaffo al Capitano delgi Usseri che lo avevano reso
un volgare “cocu”.
7 agosto – LA Conte di Cavour si è trasformata in un sottomarino. Forse non è vero neanche questo.
Per quanto la marina italiana valga niente.
L’ammiraglio in capo è un alpinista.
Oggi ho visto per la prima volta gli reoplani italiani. Sono dipinti bianco – rosso – verde.
Si dice questa è ormai storia antica. Sarà. Io non l’ho notato fino ad oggi. Cose simili mi
sono del tutto indifferenti.
Piangerei dai dolori di testa. Mi pare che la testa mi voglia scoppiare.
Chi ha fatto la danza della morte nelle trincee e non è stato travolto, ma ha che una sola via
aperta innanzi ase: la via del manicomio.
8 agosto – L’Ida puzza come un caprone ed ha le croste ai ginocchi. Ho schiacciato 17 cimici nei
pagliericci. Le contadine non guardano neppure il Draken; se fossero delle signorine di buona
famiglia verrebbero meno dal desiderio.
9 agosto – Il mio attendente, il mio Zuenke morto. Poverino. Tanto non era più un uomo. Ed anch’io
mi sento finito. Non riesco ancora a mangiare. Tutto ha sapore di cervello umano. Schifoso.
Il maggiore medico è stato di nuovo d me, un uomo ruvido, ma benevolo. Soldanto che mi fa delle
domande curiose. Che io sia pazzo sul serio? Forse perché comincio a credere alla vittoria finale
degli imperi centrali?
La Russia ha tradito lo Slaviano, l’Inghilterra ha deluso il mondo, la Francia si è palesata
più miserabile ancora di quanto si poteva supporre e l’Italia si è lasciata sfuggire il momento
buono.
La Serbia è ormai d’accordo con l’Austria per ottenere l’Albania Settentrionale.
11 agosto – Ier i ho avuto la febbre ed ho vaneggiato tutto il giorno. Oggi mi sento molto debole.
Sono sceso soltanto adesso per godermi il tramonto. I cipressi del cortile accanto sono tutti
di porpora e d’oro.
Sono triste – qualche cosa di duro come l’acciaio ha urtato contro la mia anima e l’ha ridotta
in frantumi.
Io siedo nell’ala e la villana vecchia e magra scende ad attingere acqua e la versa nella vasca
di pietra, per tè i buoi ne bevano… Essa è come la guerra che toglie gli uomini alle loro case
e li vesa nelle trincee perché la morte la beva.
Dio punisce l’Inghilterra e la fedigrafa Italia. Se aspettiamo l’aiuto di Dio, stiamo freschi…
Maggiore Generale De Magy a Tarvis: se resta molto tempo fuori di casa.. .egli sarà papà un’altra
volta…
Ore 6 e mezzo – parto coi piccioni.
In una pagina chi legge il seguente prontuario di conversazione Italiana.
… Cara Signorina; Voi siete bella e mi piacete molto. Oppure – Signorina, voi mi siete molto
simpatica e discorrerei un pochino con voi”.
Dove state? La vostra signora madre è sempre in casa? Oppure: quando vi potrei trovare sola
soletta per farvi un poco di gradevole compagnia?
Voi avete gli occhi come stelle…
Non vi è nulla di più stupido di una guerra mondiale, giacchè ognuno si ritrova al punto di prima
e deve pagare da solo i suoi debiti.
Io credo che dopo questa guerra molte teste perderanno la corona, se non la … testa… Luigi XVI
aspetta con ansia i suoi colleghi e se avesse la testa riderebbe.
Non sono ancora in chiaro se l’Alfiere Mambruzzato sia di sentimenti austriaci o italiani. Non
entro in discorsi politici.
Ho sentito dire che combatte senza entusiasmo, ed io pure.
Moi aussi, je m’enfaute.
E’ sciocco parlare di combattere. Stare rannicchiati nelle trincee e aspettare la granata italiana
che deve farci a pezzi, non è combattere.
Se si sente italiano deve essere tremendo ciò che si sente dentro di lui, quando si trova in trincea.
Si dice che al di là del Verdi, ci sia metà Trieste nelle trincee se fosse stato un patriota,
avrebbe dovuto scappare a tempo. Ad ogni modo vorrei guardare dentro la sua anima.
Non serve che i nostri Ufficiali si vestano di color erba, perché traspare abbastanza il fieno
che hanno nella testa… ciò sia detto per gli ufficiali di carriera.
Io credo che per molte fanciulle la guerra sia la benvenuta. Sono state violate, ciò che fa sempre
piacere ad una femmina, ed ora possono goderesi la vita ed hanno mille scuse per non farsi chiamare
prostitute.
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